In settimana, Salvini e Pillon hanno pubblicato un tweet (praticamente identico) in merito all’educazione sessuale nelle scuole.
Il tweet incriminato recita testualmente: “parlare di sesso, di coito e penetrazione a bimbi delle scuole elementari? Dal 70% di mamme e papà, me compreso, un secco NO”.
Il linguaggio utilizzato e i contenuti veicolati nel tweet, decisamente più afferente a Pornhub che all’educazione sessuale, sono l’ennesimo capolavoro bufalaro e bigotto dei due esponenti del carroccio.
Sarebbe stato infatti sufficiente leggere le due righe sotto la proposta – pubblicata dal portale “Tecnica della Scuola”- per capire come il sondaggio citato non sia scientifico e quindi non affidabile. Il sito recita: “il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici”.
Conteggi automatici. Ora già questo basterebbe per capire che siamo di fronte ad un tweet inutile. Ma siccome sono masochista (o forse so solo leggere) ho notato un’altra cosa.
In fondo al sito si riporta un altro sondaggio che ribalta totalmente la situazione – questa volta ottenuto sommando i voti via Instagram – indicando come il 71% di persone sia a favore dell’educazione sessuale in quinta elementare e solo il 29% sia contraria.
Preso atto del fatto che il sondaggio citato è, come direbbe Fantozzi, una cagata pazzesca, sarebbe anche bello che i due leghisti riuscissero ad informarsi, per capire in primis come la pornografia sia cosa ben diversa dall’educazione sessuale e, in secondo luogo, l’importanza di educare i giovani al sesso.
L’educazione sessuale, infatti, è – secondo gli standard Europei – un qualcosa di ben diverso da quanto evidenziato all’interno del tweet. L’unione Europa ha evidenziato come l’educazione sessuale consista “nell’apprendere relativamente agli aspetti cognitivi, emotivi, sociali, relazionali e fisici della sessualità. L’educazione sessuale inizia precocemente nell’infanzia e continua durante l’adolescenza e la vita adulta e mira a sostenere e proteggere lo sviluppo sessuale. Gradualmente essa aumenta l’empowerment di bambini e ragazzi, fornendo loro informazioni, competenze e valori positivi per comprendere la propria sessualità e goderne, intrattenere relazioni sicure e gratificanti, comportandosi responsabilmente rispetto a salute e benessere sessuale propri e altrui”.
Ora provo a tradurla in termini semplici e comprensibili anche per un leghista: l’educazione sessuale ha come scopo quello di far conoscere tutti i risvolti del sesso, permettere di viverlo serenamente e con la massima consapevolezza di ciò che si sta facendo.
Educare i ragazzi permette loro di evitare complicazioni derivanti dai rapporti e di avere una vita sessualmente attiva e consapevole.
Tenere all’oscuro e nell’ignoranza, non porta a non fare le cose ma solo a non avere accortezza di quello che si sta facendo.
Posso suggerire ai due protagonisti dell’articolo, a questo punto, di fare un bel sondaggio anche in merito all’abolizione dello studio dell’italiano nelle scuole (chiaramente privo di fondamento scientifico): in caso di esito positivo, infatti, i bambini non saprebbero leggere e la Lega potrebbe continuare a volare nei sondaggi.
Le 500 parole di AQTR tornano la prossima settimana.
P.s. buon pride month, soprattutto a Pillon.