Discredito planetario e boiler summer cup: quando gli uomini devono per forza farsi riconoscere.

Una notizia triste e passata decisamente in sordina nell’ultima settimana è stata la sfida, divenuta virale su TikTok, intitolata “Boiler summer cup”.

Il gioco, se così si può chiamare, consisterebbe nel fingere di corteggiare le ragazze sovrappeso in discoteca, filmarle e pubblicare l’impresa sui social. Il tutto, manco a dirlo, senza il consenso delle giovani. Chi conquista più punti (crescenti sulla base del peso della ragazza “rimorchiata”) vince la sfida.

Insomma siamo di fronte ad una roba in grado di mettere insieme l’80% dei difetti della società attuale, dalla misoginia, al body shaming, passando per violenza, bullismo e violazione della privacy che danno quel sapore in più a questa schifezza.

Fa specie che, da quando ho cominciato a scrivere questa rubrica, su 5 settimane, 2 siano state dedicate proprio alla figura della donna nella società attuale.

La costante rimane tuttavia sempre la stessa, ovvero l’incapacità sociale di distinguere la violenza e la molestia dalla goliardia, dovuta ad una enorme lacuna educativa a livello familiare, scolastico e istituzionale.

Siamo la società in cui agli uomini è tutto permesso e nella quale, se le donne ti respingono, non sanno scherzare o, peggio ancora, sono additate come suore o sante (come se il rapporto sessuale fosse una cosa dovuta se voluto dall’uomo).

Siamo immersi nella società della sessualità, bulimica, consumistica e filmata, nella maggior parte dei casi utilizzata per meri ritorni narcisistici. Sessualità consumistica normalizzata anche a livello istituzionale, con l’elevazione di politici a idoli a causa della loro passione sfrenata per le donne (ogni riferimento a Berlusconi è puramente casuale e frutto dell’immaginazione del lettore, altrimenti rischiamo di aiutarlo a pagare parte dei 10,5 milioni che la Presidenza del Consiglio ha richiesto per discreto planetario a seguito del fenomeno “olgettine”).

Ma tralasciando le vicende giudiziarie del Cavaliere, la domanda da porsi resta quella di capire cosa le istituzioni, i social e più in generale la società possano fare per invertire il trend.

Partiamo da quello che è successo. Tik tok ha immediatamente eliminato i contenuti, sostenendo che le Linee Guida della Community esplicitano in modo chiaro la non tolleranza verso contenuti che promuovano bullismo o molestie. Il che è già positivo ma, per usare una metafora medica, è come operare il paziente dopo che si è ammalato.

La prevenzione deve passare, ancora una volta, dall’educazione, soprattutto in giovane età.

I preconcetti e la visione del mondo, d’altronde, si costruiscono in quella fase della vita, sulla base degli insegnamenti e dei modelli osservati.

Le istituzioni e la politica dovrebbero muoversi all’unisono su questi temi, usando la cassa di risonanza e l’eco mediatico per riconoscere sempre maggiori diritti e uguaglianze.

Ed invece, il disco che viene suonato è sempre il solito: “importante certo, ma parliamo di soldi, che qui la gente deve pagare le bollette”.

Ecco che allora potrei consigliare di nominare più donne al potere: essendo multitasking loro, a differenza di noi uomini, sarebbero in grado di trattare due argomenti contemporaneamente, senza trascurarne nessuno.

Le 500 parole di AQTR tornano la prossima settimana.

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